Pacific Rim

Pacific-Rim-03
In un futuro praticamente contemporaneo, la stabilità dell’intero pianeta terra è minacciata da enormi mostri provenienti da una spaccatura apertasi nell’oceano Pacifico: l’unico modo per eradicare il problema sarà costruire mega-robot di pari stazza e fronteggiare direttamente corpo a corpo, uno ad uno, gli indesiderati invasori.

Devo ammettere fin da subito che un pò me la sono cercata: non facendo certo mistero della sua prevedibilità, la pellicola chiarisce senza troppi giri di sceneggiatura fin dalle primissime sequenze quale sarà il perno narrativo per le susseguenti due ore, ossia un titanico incontro di wrestling. Una volta accettato questo fattore, l’azione scorre anche piacevolmente, accompagnando lo spettatore bendisposto fino ai titoli di coda, come ibernato in una inusuale sensazione di vuota passività mista a goffa estasi visual-sonora.

Insomma, una pellicola studiata a tavolino per gettarti immediatamente in una sorta di onirico trance di puro abbandono esperienziale, in grado innescare la sospensione del giudizio persino sui due marine che escono dal loro guscio tecnologico per sparare col lanciarazzi d’emergenza in faccia al mostro, ovviamente centrandolo in un occhio.

Insomma, a parte la stretta di mano mentale, la connessione uomo-infantedikaiju, il tuffo nei ricordi, il test di combattimento, la bomba atomica carpiata, il tunnel dimensionale col codice a barre, il padre ferito che tiene il cane, l’eroe ammalato che si sacrifica, la spina che non si stacca, la capsula espulsa a 7 secondi, gli jaeger che non si bevono, anzi alcuni sono digitali altri A-N-A-L-O-G-I-C-I-! e tutte le altre tonnellate di stronzate ben oltre la soglia dell’immediato abbandono della sala powered by scusate-er-cesso-me-chiama, conserverò del film un ricordo positivo – nonostante pure il breve rovescio emotivo sulla via del ritorno ;)

In fondo l’importante è sempre essere preparati e consapevoli… soprattutto con i prodotti usa e getta.

About funkoolow

Il sottoscritto nasce nel '77, dall'altra parte del mondo. Dopo un utilissima laurea in filosofia con tesi sul diritto d'autore in epoca digitale, partorita grazie al supporto di un docente d'italianistica particolarmente illuminato, finisce a lavorare come grafico, programmatore e stampatore clandestino in una piccola azienda di paese, oltre a figurare come collaboratore di LUG locale e pseudo fondatore di una webradio già naufragata. Il suo vero obiettivo finale resta rompersi talmente tanto le palle di tutto il casino che gli si è creato intorno da essere costretto a tornare nei natii loci e ricominciare faticosamente tutto da capo - e fortunatamente sembra che in questo senso, i tempi stiano subendo una drammatica accelerazione.