L’onda

Rainer Wenger (Jürgen Vogel) è un professore di una scuola superiore che, in occasione della settimana a tema organizzata dall’istituto in cui insegna, propone ai suoi studenti di riflettere sul fenomeno dell’autocrazia, sfidandoli a confutarne la ripetibilità storica nonostante la ben nota esperienza del Nazionalsocialismo tedesco di soli cinquant’anni prima.

A tale scopo, propone agli studenti un nuovo approccio quotidiano all’interazione reciproca, che prevederà per tutta la settimana una rigida disciplina ed una serie di convenzioni riservate esclusivamente agli aderenti al progetto, con l’intenzione di dimostrare che applicando poche semplici regole basterà a gettare le basi di un nuovo ordine ben capace in pochissimo tempo di annebbiare il valore del concetto di democrazia e tolleranza.

Il film, diretto da Dennis Gansel, è tratto dal romanzo di Todd Strasser L’onda, che a sua volta prende spunto dall’esperimento sociale denominato La Terza Onda (The Third Wave), avvenuto realmente nel 1967 in California ad opera di Ron Jones, professore in una scuola di Palo Alto.

Benchè all’inizio mi sembrasse piuttosto stereotipato e prevedibile, il film prende progressivamente una piega sempre più analitica e psicologica, andando ad approfondire i risvolti più intimi dei vari protagonisti, riuscendo a mostrare (anche se non sempre molto eleganetemente) le diverse sfaccettature del sistema che pian piano va evolvendosi come una cappa sulle menti di tutte le parti in gioco, generando una progressiva perdita di lucidità.

Un interessante riflessione sull’agire di gruppo (il tanto nominato concetto di “branco” che ogni tanto spunta nei titoloni di giornale) e su quanto in fondo come singoli siamo facilmente scardinabili nelle coscienze sotto molteplici punti di vista, se non adeguatamente messi in guardia mantendendo la ragione costantemente elastica: un monito che in questi tempi di crisi permanente sembra sempre più attuale.

Per approfondire:

About funkoolow

Il sottoscritto nasce nel '77, dall'altra parte del mondo. Dopo un utilissima laurea in filosofia con tesi sul diritto d'autore in epoca digitale, partorita grazie al supporto di un docente d'italianistica particolarmente illuminato, finisce a lavorare come grafico, programmatore e stampatore clandestino in una piccola azienda di paese, oltre a figurare come collaboratore di LUG locale e pseudo fondatore di una webradio già naufragata. Il suo vero obiettivo finale resta rompersi talmente tanto le palle di tutto il casino che gli si è creato intorno da essere costretto a tornare nei natii loci e ricominciare faticosamente tutto da capo - e fortunatamente sembra che in questo senso, i tempi stiano subendo una drammatica accelerazione.